Ci separiamo? O forse no…

Il giorno del proprio matrimonio, il giorno che dicono essere il più bello della propria vita… quante risorse investite, quanta energia nel prepararlo.

Quanti sogni e speranze, quanti progetti prendono il via da quell’unico giorno, in cui ci scambiano delle promesse e ci si prende reciprocamente un impegno.

Una vita a due a lungo sospirata che finalmente si realizza, e perché no, si amplia con l’arrivo dei figli.

La vita di coppia, lo sappiamo bene, è fatta di gioie e dolori: ci sono momenti felici e spensierati ma ci sono anche periodi ricchi di difficoltà e di tensione.

La coppia come occasione di crescita

Tutto questo, come tanto altro, ci permette di crescere, non solo come individui, ma anche come coppia.

Sì, perché anche la coppia cresce e cambia, così come le persone, così come l’Amore.

L’Amore del primo incontro è travolgente, passionale, totalizzante, non pensiamo ad altro, non c’è spazio per altro.

Poi con l’andare del tempo diventa un po’ più solido, ci si fida di più dell’altro che abbiamo accanto, ci si affida di più, si cominciano a fare scelte insieme, che a volte chiedono uno sforzo a uno o a entrambi (cambio di lavoro, cambio di casa, andare a vivere insieme, …).

Con l’arrivo dei figli poi si scopre nell’altro un’altra dimensione finora inesplorata, la dimensione genitoriale.

Dimensione che richiede ogni giorno un po’ di spazio in più, relegando, a volte, in un angolo la vera e propria vita di coppia, così impegnati a condurre meramente una vita genitoriale.

Anche in questo caso cresciamo e cambiamo, perché ci adattiamo alle richieste della situazione che stiamo vivendo; e farlo insieme al nostro partner è una ricchezza!

 

La coppia ritrovata?

Per fortuna però i figli crescono, prendono la loro strada, e così la Coppia si ritrova nuovamente sola.

Non più quella di prima però!

Ci si ritrova invecchiati, più stanchi, meno spensierati.

Il tanto dedicato fino ad ora alla cura e alla gestione dei figli ora diventa tempo da riempire, con il partner… oppure no?

E’ possibile che nel corso degli anni le esigenze di ognuno cambino, che ci si accorga che non si ha avuto lo spazio che si desiderava, che non si è trovato il dialogo o il conforto che ci si aspettava nella vita di coppia.

Insomma, ci si ritrova distanti… distanza che è possibile colmare con un’apertura serena e fiduciosa verso l’altro, che riporta quasi indietro nel tempo, con sfumature ben diverse.

Purtroppo a volte la distanza è diventata così incolmabile, così profonda, che non si riesce a trovare una valida ragione per continuare il cammino insieme.

 

Da soli o in coppia?

Che fare? Mollare tutto o riprovare?

Poi ci sono i figli, in caso di rottura come la prenderanno? Soffriranno? Si arrabbieranno? Non mi rivolgeranno più la parola?

Senza contare i miei genitori, li deluderei!

Ma poi alla fine stiamo così bene quando usciamo a cena e chiacchieriamo… forse ci si può anche riprovare…

Tanti dubbi, tante incertezze, tante paure.

Il timore di poter perdere tutto quello che si ha, di non potercela fare da soli, possono creare una sorta di dipendenza affettiva dalla persona che abbiamo accanto o dalla situazione in cui siamo coinvolti; questo può condizionare fortemente le nostre scelte, in quanto potrebbe renderci poco lucidi in fase di scelta.

Si corre il rischio di farci guidare dalle nostre paure, dai possibili giudizi esterni invece che da quello di cui abbiamo bisogno.

Allora si tenta di contrattare posizioni e tempi delle discussioni o delle decisioni stesse, si cerca di prendere tempo, di procastinare con ogni scusa possibile la decisione finale, rimanendo sospesi in attesa di una rivelazione, o di una soluzione miracolosa!

Ma l’unica soluzione miracolosa è prendere una decisione!

Perché anche la decisione che in apparenza sembra essere quella più catastrofica e dolorosa, si rivela essere spesso la decisione più liberatoria per tutti.

Sicuramente difficile all’inizio, ma una volta ristabilito un nuovo equilibrio la quotidianità va avanti, le relazioni importanti vanno avanti, e anche se non ci chiamiamo più marito e moglie, siamo comunque due adulti che hanno condiviso un pezzo importante di vita, che insieme hanno generato figli, che continuano a rispettarsi come persone e come genitori.

 

Chiedere un aiuto concreto

In questi casi può essere utile chiedere un aiuto esperto, sia per un percorso di chiarificazione personale dei propri obiettivi, sia per un possibile percorso di coppia, modulabile in base alle esigenze.

Il terzo nella coppia può rivelarsi utile come altro punto di vista, neutrale, al di fuori delle dinamiche quotidiane, restituendo una chiarezza di intenti e di decisioni sia alla persona che ne fa richiesta sia alla coppia stessa.

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