La Famiglia è un disastro…

“La famiglia in questo momento è un disastro. Molti genitori non sanno gestire il rapporto con i figli, forse perché non sanno che con i figli devono parlarci prima che inizi l’adolescenza, per creare un rapporto di fiducia prima dei dodici anni. Invece i padri non parlano perché si annoiano, e le madri parlano per raccomandarsi a livello fisico: metti il maglione, asciuga i capelli. Non fanno mai domande che riguardino la psiche, per esempio: ‘Sei felice?’. Una domanda semplice che potrebbe innescare una riflessione”.

Lo afferma il filosofo Umberto Galimberti, proponendo una descrizione molto dura della famiglia ma soprattutto del rapporto genitori-figli di oggi.
Proviamo a comprenderla meglio.

 

Molti genitori non sanno gestire il rapporto con i figli (…)

Cosa significa “gestire il rapporto con i figli”?
Cosa deve fare un genitore?

Il genitore è quello che educa accompagnando, non sostituendosi, facendo vedere come si fa con l’esempio.

Educare accompagnando significa che il genitore sta accanto, cammina accanto, fa notare cose o sfumature, pone l’accento su altre, lascia spazio per sperimentare, per provare, per sbagliare, per cadere.

Dando al figlio la certezza della presenza, in caso di errore o di caduta il genitore c’è, per medicare le ferite e incoraggiare a provare di nuovo.
I figli oggi hanno a loro disposizione una complessità tale, a più livelli, che non sanno gestire da soli ma che non hanno nemmeno nessuno che prima di loro ci è passato, che ha esperienza di questa complessità, per poterla mediare, interpretare, capire.

i genitori non hanno esperienza pregressa di social, ma hanno esperienza pregressa di vita, di realtà. Questo conta molto di più!

 

(…) con i figli devono parlarci prima che inizi l’adolescenza, per creare un rapporto di fiducia (…)

Ebbene sì, con i figli ci si deve parlare!
Sono importanti le esperienze che si fanno insieme o che gli si da la possibilità di fare, aiutano le cose che gli compriamo che possono facilitare la loro quotidianità, ma niente è più efficace della parola.
Parola piena, parola ricca, parola che giuda, parola che accompagna.

Parola che crea la fiducia!
Solo dentro ad un rapporto di fiducia è possibile stabilire confini, regole, dire no, concedere.
Solo dentro ad un rapporto di fiducia è possibile sentirsi liberi, di esprimere ciò che siamo, ciò che sentiamo, perché anche se è diverso da quello che pensano o si aspettano i nostri genitori, da figlia sappiamo di essere amati, visti, compresi, accettati e guidati verso l’adultità.

Essere Padre e Madre… oggi

Compito mai stato semplice, ancora più complicato oggi.
Purtroppo non c’è un manuale di istruzioni senza fraintendimenti, chiaro e univoco.
Esistono diverse correnti di pensiero, diverse strategie, tutte altrettanto valide, ma IO come genitore, cosa devo fare?

Non è semplice rispondere a questa domanda se non si guarda alla realtà e alle caratteristiche proprie e di nostro figlio, perché non tutto va bene per tutti.
Anzi, bisogna capire cosa va bene per me e cosa va bene per mio figlio, nello specifico.

Per fare questo è necessario affidarsi ad un professionista che ci guida alla comprensione prima di tutto della nostra storia, poi alla strategie migliore per il nostro contesto.
Anche le situazioni che standoci dentro sembrano drammatiche e senza soluzione, se lette con la lente giusta possono diventare più gestibili di quanto si pensi.
A volte bisogna solo avere il coraggio di affrontare la nostra storia e il cambiamento, nella consapevolezza che in questo percorso si è accompagnati.

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